
Il primo forte richiamo, devo riconoscerlo, è stato quello della Terra, di quello che andavo conoscendo, analizzando i suoli, la tessitura dei terreni, i colori.
Come quando fai foraging a cerca di preziose erbacce, cammini cammini per chilometri senza staccare mai da terra lo sguardo. Vuoi conoscere ma non è tanto facile e devi tirar fuori tutto il meglio del tuo spirito di osservazione.
Divento consapevole che inserire nel ciclo colturale dopo i cereali una leguminosa da granella, può portare solo ricchezza.
Il terreno si caricava di azoto in modo naturale, fisiologico, si riduceva notevolmente o si annullava il fabbisogno di sostanze chimiche. Il seme stesso azotofissatore andava a ben sostenere il letto di semina e d’altra parte il terreno mantenuto fertile con i suoi micro e macroelementi aiutava lo sviluppo della pianta.
Insomma un ciclo biologico quasi chiuso in cui l’uomo rispetta l’habitat naturale e la natura ricambia con i suoi frutti.