LA RISERVA DEL RE Timo
Appartenente alla famiglia delle Labiatae (Lamiaceae) è una pianta aromatica legnosa originaria della regione mediterranea. In Italia cresce spontanea, predilige terreni ben esposti al sole o a mezz’ombra. Ne esistono una sessantina di specie, tra cui il timo comune, il serpillo e il timo citrino.
TIMO LA RISERVA DEL RE
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE ASPETTO E PROFILO AROMATICO: il timo comune (Thymus vulgaris) ha foglie allungate più o meno strette di un colore verde grigio sulla pagina superiore e biancastre in quella inferiore, che sprigionano un odore penetrante e forniscono un olio essenziale caldo e pungente. I fiori rosa o viola, sono riuniti a fasci alla base delle foglie ed è al momento della loro apertura che il timo è più profumato. Il serpillo (Thymus serpyllum) è una varietà spontanea vivace a stelo strisciante, onde il nome di serpentello. Questo stelo reca foglie ovali più piccole di quelle del timo comune e non hanno la pagina inferiore bianca. Sprigiona un odore fortemente aromatico e ha un sapore speziato lievemente amaro. Il timo citrino (Thymus citriodorus) è una specie di serpillo particolarmente interessante perché aggiunge alle preparazioni un tocco di limone. Si accompagna bene con i volatili, il vitello e i frutti di mare.
USO GASTRONOMICO: il timo si accompagna bene ai fagioli secchi, a salse, uova, passate di pomodoro e farciture, oltre che a carni e pesci grigliati. Fresco o essiccato, resiste bene alle cotture prolungate, è dunque ideale per piatti in umido, di lunga cottura, per ragù, minestre e stufati. Se si usano rametti interi, eliminarli dal piatto prima di servire. Il timo è tra i componenti del mazzetto aromatico e aromatizza molto gradevolmente l’aceto. Le foglie di timo intere hanno più sapore di quelle macinate perché conservano di più le note aromatiche dell’olio essenziale. Una curiosità sul timo ibleo, pregiata varietà di timo spontaneo dall’intenso profumo e diffuse note speziate: questa pianta aromatica non è impiegata per l’uso gastronomico nella preparazione di piatti salati ma per il famoso miele di timo utilizzato anche nella preparazione di dolci tipici dell’antica Cucina Iblea.


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